Alessandro Benetton
- Energia, Sviluppo Sostenibile

Alessandro Benetton: “Che tristezza questi sprechi”

Alessandro Benetton commenta gli accordi presi con il ministero dell’Ambiente

Da Monastir (Tunisia) a Monastier (Treviso). Ieri a villa Minelli l’industriale Alessandro Benetton e il ministro Corrado Clini hanno firmato un accordo fra Benetton Group e ministro dell’Ambiente per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica nello stabilimento tunisino del gruppo trevigiano. Ma è bastata una vocale per riportare subito l’attenzione dell’imprenditore a un Veneto che sabato prossimo taglierà un importante nastro. Accadrà appunto a Monaco, dove l’azienda trevigiana Texa inaugurerà il suo nuovo stabilimento. E il presidente del colosso tessile ha auspicato che “il Paese aiuti questi imprenditori che investono”. Intanto però l’Italia deve anche confrontarsi con gli sperperi di denaro pubblico. Cosa ne pensa Alessandro Benetton? “Credo che un giudizio non possa che venire dal proprio senso morale ed etico. Sono cose inaccettabili. Se uno pensa ai problemi che ha la gente vera, quella che non riesce ad arrivare alla fine del mese, beh, allora direi che questi comportamenti sono davvero tristi.”. Sarà triste anche per il prossimo anno? “E’ ancora presto per prevedere la spesa se la ripresa sarà nel 2013 o nel 2014. Quello che mi sento di dire è che abbiamo imboccato la strada giusta. Abbiamo preso atto di tutto quello che non abbiamo fatto in trent’anni e abbiamo cominciato a metterci mano. Lo sta facendo un governo tecnico, che dev’essere lasciato lavorare finché ce ne sarà la necessità. Allo stesso tempo chiediamo però a questo governo tecnico di pensare anche allo sviluppo. Ma non dobbiamo aspettarci che lo sviluppo sia necessariamente misurabile con il Pil, com’è stato fino a oggi. Argomenti come l’attenzione per l’ambiente e l’energia dei giovani devono orientarci a una nuova interpretazione, che porti fuori da una situazione che non si era mai vista”. Alessandro Benetton, secondo lei serve una nuova stagione di imprenditori in politica? “Non so se ci siano dei volontari tra i miei colleghi, sicuramente non io. Ho abbastanza impegni in azienda e il miglior contributo che nel mio piccolo posso dare al mio Paese è fare l’imprenditore al meglio delle mie capacità. Quello che mi sento però di dire è che, dal punto di vista politico, stiamo vivendo una stagione in cui meno parliamo, più chiarezza facciamo. Più che di un’idea nuova da parte di noi imprenditori, c’è bisogno di una traccia condivisa da tutte le parti sociali, che ci dia un senso di percorso. Chiunque gridi agli slogan o proponga degli ingredienti magici o delle medicine che ci fanno stare bene il giorno dopo, secondo me non ci dice la verità. Anche lo screditare gli altri, come sul Fiat, non ci porta da nessuna parte. Oggi la necessità di tutti noi è che la politica ci mostri un senso di progettualità. E attorno a quel progetto ciascuno di noi deve dare il proprio contributo”. Alessandro Benetton, la vostra campagna “Unemployee of the year” però è stata criticata in Veneto: come risponde? “Rispondo ribadendo che a livello internazionale il senso del nostro messaggio è stato colto molto bene. Chiaramente questa è una goccia nell’oceano. Il nostro ruolo non è di cambiare il mondo, perché non saremmo in grado. Ma almeno cerchiamo di condividere con i nostri consumatori un punto di vista rispetto al rischio di perdere l’energia dei giovani”.

FONTE: Corriere del Veneto
AUTORE: Angela Pederiva

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