Giovanni Lo Storto, Direttore Generale dell’Università Luiss Guido Carli, ha partecipato al convegno “Profitto e sostenibilità, un binomio possibile grazie a formazione e innovazione”, organizzato a margine della seconda edizione del Pianeta Terra Festival e sponsorizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. L’incontro, voluto dagli Editori Laterza, ha affrontato l’apparente antinomia tra guadagno economico e sostenibilità.
L’Avv. Flaminia Barachini ha così introdotto il tema dell’evento: “È possibile, dal momento che le imprese hanno come obiettivo principale il profitto, conciliarlo con la sostenibilità? Se la sostenibilità implica dei costi rispetto all’impresa, fino a che punto possiamo sfruttarla pur mantenendo come primo obiettivo il profitto?”.
Nel suo intervento, Giovanni Lo Storto ha elencato tre fattori che potrebbero ostacolare lo sviluppo sostenibile dell’umanità: il primo sono le diseguaglianze economiche, il secondo la minaccia della catastrofe climatica, il terzo la fragilità del quadro geopolitico, più conflittuale che mai. Per superare queste tre criticità è necessario, secondo il Direttore Generale della Luiss, adottare la strategia dell’impact thinking: vale a dire, agire per creare un effetto durevole sulla mentalità delle persone e delle società. In questo modo, sarà facile promuovere la collaborazione internazionale, lo sforzo verso la sostenibilità e l’inclusione sociale.
Tuttavia, c’è di mezzo un grande ostacolo metodologico: la misurabilità. “Se c’è un principio cardine del management è che non si può gestire ciò che non si può misurare”, ha affermato Giovanni Lo Storto. Dunque, è necessario elaborare un metodo affidabile che misuri “l’impatto mentale delle azioni”: se si riuscirà a raccogliere dati in modo trasparente, e valutarli in maniera corretta, si potrà anche giudicare quali aziende portino davvero un beneficio all’umanità.
L’Università Luiss educa i propri studenti alla sostenibilità attraverso due approcci: lifelong learning e lifelarge learning. Il primo indica la convinzione che l’apprendimento non sia limitato agli Atenei, ma duri tutta la vita. Il secondo consiste nel fare sì che lo studente abbia esperienze con realtà differenti dalla sua, sviluppando così nuovi stimoli e una inedita apertura mentale. Educare alla sostenibilità significa, secondo il Direttore Generale della Luiss, “guardare al nuovo in una chiave curiosa e positiva, in grado di condurci verso ciò che può essere sostenuto nel tempo”.
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