L’AD di Snam Stefano Venier, a Torino per prendere parte alla G7 Industry Stakeholder Conference, ha parlato in un’intervista a “La Stampa” di diverse tematiche discusse anche nell’ambito della conferenza che ha anticipato il G7 Clima, Energia e Ambiente: la sicurezza “con l’importante diversificazione e flessibilità delle fonti di approvvigionamento” e la transizione energetica che “richiede un approccio pragmatico, caratterizzato da una neutralità tecnologica nelle scelte, oltre che di una omogeneità nei regolamenti e nelle politiche a livello di principali aree”.
Nell’intervista, l’AD di Snam Stefano Venier ha ricordato comequanto più un Paese sia dotato di infrastrutture e in grado di ricevere gas da più fonti “tanto più si troverà in una condizione di sicurezza e avrà prezzi competitivi”. Snam, una volta completati gli investimenti infrastrutturali previsti dal Piano Strategico 2023-2027, arriverà a coprire il 40% dei consumi nazionali con il GNL (rispetto al 15% del recente passato) e a rafforzare il corridoio Sud-Nord: l’ottica, oltre al raggiungimento di un’indipendenza energetica, è anche di ricreare “un sistema infrastrutturale flessibile e resiliente, adatto anche ad accompagnare il percorso di transizione verso le molecole verdi e decarbonizzate”.
Stefano Venier si è poi soffermato sui progetti che Snam sta portando avanti sul fronte della decarbonizzazione: “Oltre a sviluppare le infrastrutture di trasporto e stoccaggio lavoriamo per trasformarle sempre di più in infrastrutture multi-molecola. Già oggi prendiamo il biometano, domani potremo trasportare l’idrogeno ma oltre a questo stiamo lavorando su un progetto assieme all’Eni, il primo di questo tipo in tutto il bacino del Mediterraneo, per catturare la CO2 che verrà intombata nei vecchi giacimenti al largo di Ravenna. In questo modo anche alcune produzioni hard to abate, magari più difficili da elettrificare o da trasformare in fonti “verdi”, potranno raggiungere comunque gli obiettivi di decarbonizzazione”.
Infine, rispondendo a una domanda sull’impegno che le imprese richiedono al G7, l’AD Stefano Venier ha evidenziato che “quello che ci manca oggi non è la chiarezza del dove dobbiamo arrivare, ma – se mi consente la battuta – manca il Google map che ci dica qual è la strada migliore per arrivarci, questo perché le tecnologie oggi non sono tutte note e non sono tutte ancora disponibili”. Inoltre “non c’è una soluzione che vada bene per tutti i Paesi, perché ognuno ha caratteristiche diverse dall’altro anche come morfologia e posizionamento geografico”. Infine c’è “il nodo degli investimenti per arrivare al net zero: si parla di trilioni di dollari e per questo occorre creare le condizioni migliori affinché questa mole di investimenti possa essere coperta sia con risorse pubbliche che private”. Ma in che modo? “Omogeneizzando le politiche energetiche dei diversi Paesi, gli incentivi ed i vari regolamenti”: questa la soluzione che indica l’AD di Snam Stefano Venier.