- Ambiente

Stop alle trivelle nell’Artico, Biden contro Trump

Da quando Joe Biden ha conquistato la presidenza, sostituendo una delle figure più controverse della storia americana, sono state prese decisioni molto diverse rispetto agli ultimi anni negli USA. Alcuni cambiamenti riguardano il modo di gestire l’emergenza ambientale, e l’ultima azione del nuovo presidente è il blocco dei permessi per lo sfruttamento di 6mila km2 all’interno dell’Arctic Wildlife National Refuge, un parco nazionale dell’Alaska (il più grande dei 16 National Wildlife Refuge presenti nello Stato) considerato prezioso per la biodiversità della regione e perché è dimora di tribù di nativi. Così c’è stato uno stop alle trivelle nell’Artico volute da Trump.

Il parco nazionale, istituito 60 anni fa, contiene riserve di 10 miliardi di barili di petrolio, ed è per questo che attualmente viene conteso da varie compagnie petrolifere. Ma ciò che rende davvero speciale il parco è la presenza di popoli nativi americani, di orsi polari del Mare di Beaufort meridionale e caribù di Grant, sacro al popolo nativo Gwich’in, nonché la sua biodiversità da tutelare.

Ciò nonostante, Trump ha tentato fin dal principio della sua presidenza di sfruttarne le risorse, aggirando le regole che rendono il parco un’area protetta degli Stati Uniti, consentendo soltanto un’esplorazione limitata delle risorse petrolifere. A gennaio, poco dopo la sconfitta elettorale, Trump ha dato il via alle prime aste per regalare a petrolieri e compagnie minerarie porzioni di terreno da saccheggiare a scapito dell’ecosistema.

Tuttavia le aste non sono andate come sperato, poiché la maggior parte delle aziende stanno dedicando i propri investimenti all’energia rinnovabile e le banche hanno dichiarato di non sovvenzionare l’esplorazione dell’area. A ciò si è poi aggiunto lo stop di Biden alle trivelle, con la revisione dei permessi e delle procedure adottate da Trump per lo sfruttamento dell’area protetta. Il dipartimento dell’Interno ha già riscontrato molte irregolarità, come la mancanza di un’analisi di possibili e più ragionevoli alternative alle trivelle.

Gina McCarthy, consigliera nazionale per il clima della Casa Bianca, ha affermato che Biden “ritiene che i tesori nazionali americani siano pietre miliari culturali ed economiche del nostro Paese”.

“È grato alla pronta azione del Dipartimento dell’Interno di sospendere tutti i contratti di locazione in attesa di una revisione delle decisioni prese negli ultimi giorni dell’ultima amministrazione che avrebbero potuto cambiare per sempre il carattere di questo luogo speciale”, ha aggiunto.

L’opinione pubblica ha apprezzato l’iniziativa del presidente Biden, ma naturalmente non sono mancate critiche. C’è chi ritiene infatti che questo cambiamento nuocerà all’economia dell’Alaska e metterà a rischio l’indipendenza energetica degli Stati Uniti.

Non sappiamo con certezza se l’economia dello Stato sarà davvero svantaggiata dal blocco di Biden, ma siamo certi che l’ecosistema ringrazierà.

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