Reduce dal successo del green bond che ha portato alla multiutility richieste quasi dieci volte superiori all’importo emesso, il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro ha raccontato in un’intervista rilasciata a “Milano Finanza” quali saranno i prossimi passi del Gruppo.
La migliore visibilità a livello internazionale, la presenza di liquidità sui mercati e l’aver comunicato l’intenzione di fare investimenti ESG sono i fattori che hanno determinato, secondo Luca Dal Fabbro, l’esito dell’obbligazione lanciata dalla multiutility, la quale ha permesso di raccogliere 4,7 miliardi di euro. È proprio il tema della sostenibilità a guidare le attuali scelte di business di Iren. In quest’ambito il Gruppo è infatti impegnato su più fronti con progetti incentrati su idrico, fotovoltaico, materiali rari e rigassificazione.
Per quanto riguarda il settore idrico, il Presidente di Iren ha evidenziato come l’obiettivo primario sia diminuire le perdite. “Le reti idriche italiane registrano percentuali di perdite fra le maggiori d’Europa – ha rilevato – e la nostra priorità, inserita anche nel piano industriale, è ridurle. Nei territori gestiti abbiamo già raggiunto livelli importanti, con una media di perdite del 30%. Entro il 2030 intendiamo arrivare al 20%”. È altresì fondamentale sviluppare il recupero delle acque reflue. “L’Italia spreca molta acqua, ora è necessario recuperarla per rimetterla in circolo nell’agricoltura”, ha affermato.
Sull’economia circolare, il Gruppo è attualmente impegnato nella costruzione di un impianto per il recupero dei metalli rari. “Entro fine anno completeremo l’impianto di Arezzo, che utilizza una tecnologia idro-metallurgica, una soluzione sostenibile. Sarà l’impianto più avanzato per l’idro-metallurgia, recuperando dai rifiuti Raee materiali come il rame, il platino, l’oro e l’argento”, ha riportato Luca Dal Fabbro, il quale ha fatto presente che attualmente oltre il 90% dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche italiani viene smaltito fuori dal Paese, a discapito dell’economia nostrana. L’intenzione di Iren è quella di rafforzare il proprio posizionamento in questo segmento. Oltre all’attività economica, l’impianto avrà un ruolo strategico, soprattutto alla luce delle recenti crisi geopolitiche che hanno mostrato le criticità logistiche e di approvvigionamento di tali materiali. “Avere una maggiore indipendenza su questo fronte, ci permette di essere più resilienti – ha sottolineato il manager – E Iren può ritagliarsi così anche un ruolo strategico per il Paese”.
Nella prospettiva di un sistema più resiliente, sebbene i prezzi energetici sembrino essersi abbassati, Luca Dal Fabbro ritiene che sia saggio aumentare il numero dei rigassificatori, perché “dipendere dai gasdotti è rischioso”. A tal proposito, Iren è in attesa del riconoscimento del fattore di garanzia al 100% da parte del Governo per avviare il progetto per realizzare il rigassificatore di Gioia Tauro. Con un miliardo di metri cubi di stoccaggio e la capacità più grande d’Europa, si tratterebbe del più grande rigassificatore italiano. Producendo anche diverse frigorie, consentirebbe inoltre di avere “freddo gratis” da consegnare all’industria ittica, facendo di Gioia Tauro un “centro importante nella raccolta e preparazione del pesce”.
Sul fronte delle rinnovabili, infine, la multiutility ha da poco inaugurato un nuovo parco fotovoltaico e sta collaborando con un partner per un progetto nel Sud Italia che “prevede lo sviluppo del più grande impianto fotovoltaico italiano e tra i più grandi in Europa”.
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