Tra le città più belle al mondo e conosciuta a livello globale per i numerosi canali e ponti, nonché per il ricco patrimonio storico e artistico, Venezia e la sua unicità sono a rischio. Ad affermarlo è uno studio internazionale condotto da alcuni ricercatori in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari, l’Università del Salento e l’Istituto di Scienze Marine (ISMAR) al fine di valutare l’impatto della crisi climatica sul futuro di Venezia.
Dallo studio pubblicato su Natural Hazards and Earth System Sciences emerge uno scenario piuttosto incerto, le proiezioni basate sui dati storici e contemporanei hanno permesso di prevedere cosa potrà accadere entro il 2100 tenendo conto dello scioglimento delle calotte polari e dell’impatto antropico: l’aumento del livello dell’acqua sarà compreso tra i 17 e 120 centimetri, con un possibile incremento estremo fino a oltre 180 centimetri entro fine secolo. È quindi necessario pianificare nuove strutture di difesa per tutte le città costiere come Venezia.
“Negli scenari più pessimistici – ha spiegato Davide Zanchettin, professore di Oceanografia e Fisica dell’Atmosfera alla Ca’ Foscari – nemmeno il Mose sarà adeguato e anche in quelli più positivi servirà preparazione: 17 cm di innalzamento non sono pochi, e ricordiamo che basta un attimo oggi per mandare San Marco sott’acqua. Piccoli aumenti possono avere un grande impatto”.
Il cedimento del suolo e l’innalzamento del livello del mare causato dalla crisi climatica hanno fatto sì che nell’ultimo secolo la città di Venezia registrasse un aumento costante delle inondazioni. Nel 2018, per esempio, una tempesta portò il livello del mare a 156 centimetri, tra novembre e dicembre del 2019 una serie di tempeste determinarono invece 5 alte maree con livelli di acqua oltre i 140 centimetri.
“A livello globale – ha spiegato Cludia Tebaldi, ricercatrice del Pacific Northwest National Laboratory degli Stati Uniti – il livello del mare si sta alzando con una velocità senza precedenti negli ultimi tremila anni. Anche se riusciremo a contenere le emissioni, aumenterà. Ci sono molte incertezze legate all’innalzamento e la speranza è che le nostre proiezioni siano sbagliate. Ma già sappiamo che nel mondo i Paesi che si trovano vicino a tropici ed equatore sono quelli più a rischio, così come città costiere come Venezia che subiranno conseguenze e dovranno pensare nel tempo a misure di protezione diverse. Io non sono una apocalittica, sono realistica: alcune dinamiche purtroppo non riusciremo a fermarle, ma possiamo ancora rallentarle, impegnandoci a limitare le emissioni”.
La crisi climatica è quindi una reale e ormai imminente minaccia per il patrimonio ambientale, artistico, culturale ed economico della città di Venezia, così come per numerose città costiere.