Pianta di Bambusa Tulda
- Innovazione

Bambusa tulda: la nuova frontiera dei biocompositi automobilistici

L’uso di materiali sostenibili nell’industria automobilistica non è più un’ipotesi futuristica ma una realtà in rapida evoluzione. Un recente studio condotto all’Indian Institute of Technology di Guwahati ha portato in primo piano il potenziale del Bambusa tulda, una varietà di bamboo ampiamente diffusa in India e nel Sud-Est asiatico, per la creazione di biocompositi innovativi destinati agli interni delle auto. L’obiettivo è ridurre progressivamente l’utilizzo della plastica, aprendo la strada a una produzione più responsabile e in linea con i principi della transizione ecologica.

Il team di ricercatori ha sviluppato quattro versioni di pannelli rinforzati con fibre vegetali, ognuna composta dal 30% di carica. I risultati hanno evidenziato qualità sorprendenti: la variante S1, ad esempio, si è distinta per la sua densità ridotta e per un contenuto biologico superiore al 60%, garantendo ottime prestazioni in rigidità e resistenza flessionale. La S2, invece, ha mostrato valori eccellenti in termini di resistenza alla trazione e stabilità termica, con un assorbimento di umidità significativamente contenuto. La S3 ha registrato una durezza elevata e una minore presenza di vuoti, mentre la S4, seppur meno performante, si è rivelata più economica in fase produttiva.

Per individuare la combinazione più adatta al settore automobilistico, i ricercatori hanno adottato l’approccio decisionale VIKOR, un sistema multi-criterio che permette di valutare parametri differenti e individuare il miglior compromesso. Grazie a questo metodo, la S2 è stata identificata come la soluzione più promettente, in grado di coniugare resistenza meccanica, stabilità termica e durabilità. «Non si tratta solo di guardare al dato più alto: si valuta il compromesso migliore tra tanti parametri», hanno spiegato i ricercatori.

Nonostante i risultati positivi, permangono alcune criticità legate a idrofilia, difficoltà di estrazione delle fibre e adesione non sempre ottimale tra matrice e rinforzo vegetale. Tuttavia, l’interesse industriale rimane elevato. L’idea di impiegare il Bambusa tulda per produrre componenti come cruscotti, rivestimenti interni o pannelli delle portiere apre la strada a un futuro in cui biocompositi e resine epossidiche potrebbero sostituire materiali plastici tradizionali.

L’implementazione di tecniche come lo stampaggio a compressione potrebbe inoltre agevolare la produzione su larga scala, favorendo la diffusione di soluzioni sostenibili nel comparto automotive. Questo progetto dimostra come la sinergia tra ricerca scientifica, innovazione e principi di economia circolare possa accelerare il percorso verso un’industria più rispettosa dell’ambiente. Con il contributo del Bambusa tulda, l’India e altri Paesi del Sud-Est asiatico potrebbero diventare protagonisti di una nuova era della mobilità sostenibile.

Crediti foto: https://identify.plantnet.org/mg/k-world-flora/species/Bambusa%20tulda%20Roxb./data

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