La capsula Nipple® di Caffè Pascucci segna un passaggio importante nel mercato del caffè porzionato, sempre più attento a temi come sostenibilità, economia circolare e riduzione della plastica monouso. La torrefazione marchigiana è stata premiata come Torrefazione Innovativa da Gambero Rosso, un riconoscimento che valorizza non solo la qualità del prodotto, ma soprattutto la visione con cui l’azienda affronta il tema dell’innovazione responsabile. Alla base di questo traguardo c’è un sistema di estrazione a capsula progettato per coniugare rispetto dell’ambiente, sicurezza alimentare e un espresso coerente con la tradizione italiana.
Il cuore del progetto è una capsula in fibra naturale, completamente priva di plastica e alluminio, ottenuta da scarti vegetali come canna da zucchero e bambù. Questi materiali di origine vegetale vengono recuperati e trasformati in un supporto compostabile che, dopo l’uso, torna al terreno sotto forma di concime. Il nuovo standard proposto da Pascucci si inserisce in un contesto dove le capsule monodose dominano il consumo domestico e rappresenta una risposta concreta alle criticità ambientali legate al packaging convenzionale. L’obiettivo è ripensare l’espresso di casa in chiave più sostenibile, senza sacrificare gusto, corpo e crema.
Il sistema di estrazione proprietario, basato sul brevetto Pascucci Fibra, sfrutta la flessibilità delle fibre naturali: la capsula si apre con la pressione dell’acqua, senza perforazioni, creando canali interni che favoriscono un passaggio omogeneo e un’emulsione stabile della bevanda. Questo permette di ottenere un espresso pieno e rotondo, in linea con lo stile italiano, ma anche estrazioni più leggere pensate per chi predilige profili più delicati, come molti consumatori del Nord Europa. L’attenzione non si ferma alla bevanda: il processo di termoformatura a bassa temperatura consente di ridurre in modo significativo le emissioni di CO2 rispetto ai formati tradizionali in plastica o alluminio.
Dal punto di vista ambientale, la capsula compostabile ha ottenuto la certificazione “OK Compost Home” da TÜV Austria, che attesta la capacità del materiale di degradarsi in condizioni di compostaggio domestico. Dopo l’utilizzo, può essere conferita nell’umido o in compostiera, dove si disgrega in poche settimane, contribuendo alla creazione di fertilizzante naturale. L’azienda sottolinea anche la totale sicurezza per il consumatore: il materiale è privo di Bisfenolo A, ftalati, formaldeide e non presenta effetti ecotossici documentati. In un periodo in cui la tracciabilità delle materie prime e la sicurezza alimentare sono centrali, questo elemento diventa un fattore competitivo reale.
All’interno delle capsule viene utilizzato esclusivamente caffè biologico proveniente da progetti agricoli selezionati, coltivato senza fitofarmaci e fertilizzanti chimici. L’approccio bio punta a preservare gli aromi originari della pianta e a tutelare la biodiversità nei Paesi d’origine. A completare il sistema, Pascucci ha sviluppato macchine da caffè dedicate, progettate specificamente per il Sistema Pascucci e calibrate per valorizzare le proprietà estrattive della fibra. In questo modo, il concept non si limita alla capsula, ma si estende all’intera esperienza d’uso, dalla macchina al conferimento del rifiuto.
Il percorso che ha portato alla capsula Nipple® di Caffè Pascucci affonda le radici nella storia della torrefazione marchigiana, attiva fin dall’Ottocento e consolidata come azienda di famiglia nel dopoguerra. Negli anni la filosofia è rimasta sostanzialmente invariata: il caffè viene interpretato come un linguaggio attraverso cui esprimere un certo modo di stare nel mondo, dove il fare impresa è legato alla restituzione di valore alla comunità e al territorio. In questa visione, l’innovazione non coincide con la tecnologia fine a sé stessa, ma con soluzioni capaci di creare equilibrio tra persone, ambiente e filiera produttiva.
L’impegno sulla sostenibilità si riflette anche nelle scelte energetiche e produttive. Caffè Pascucci ha investito in energie rinnovabili, installando impianti fotovoltaici e introducendo una tostatrice a induzione di nuova generazione, pensata per ridurre i consumi e ottimizzare l’efficienza termica. Parallelamente, l’azienda supporta la transizione al biologico delle filiere di caffè con cui collabora, accompagnando i coltivatori verso pratiche agronomiche più naturali e rispettose dei cicli vegetativi. Il nome “Nipple” e il payoff “First Pure Approach to Life” diventano così la sintesi narrativa di un percorso che mira a riportare al centro la purezza del gesto quotidiano di bere caffè.
Il riconoscimento di Gambero Rosso si inserisce in un quadro più ampio di valorizzazione delle referenze Pascucci presenti nella guida. Tra queste spicca Riserva BIO, miscela biologica a prevalenza Arabica proveniente da Colombia, Guatemala, Messico e Honduras, completata da una componente di Robusta indiana. La tostatura medio-scura bilancia note di frutta secca, come nocciola e mandorla, con sfumature più vivaci di frutta esotica e agrumi, delineando un profilo aromatico complesso ma accessibile. È un esempio concreto di come l’azienda interpreti il caffè bio non come semplice etichetta, ma come scelta stilistica e sensoriale.
Accanto a Riserva BIO, la guida valorizza anche uno specialty coffee del Burundi, “Kiwuwuma Tropical Mibirizi”, un 100% Arabica lavorato con fermentazione anaerobica e tostato in modo chiaro per esaltare le note di caramello, cioccolato bianco, agrumi e accenti floreali. Chiude il quadro Mild, una miscela a prevalenza Arabica con una componente di Robusta indiana, caratterizzata da tostatura medio-scura e un profilo morbido, con richiami a nocciola, canna da zucchero, caramello e leggere sfumature fruttate. La presenza di queste referenze nella guida contribuisce a rafforzare la brand identity di Pascucci come torrefazione attenta tanto alla qualità in tazza quanto alla coerenza etica della filiera.

