“La diversificazione delle fonti energetiche è un percorso pluridecennale. Anche i più aggressivi sostenitori della necessità di intervenire sul cambiamento climatico riconoscono che al 2050 ancora il 50 % della domanda di energia sarà soddisfatta dai combustibili fossili”. Con queste parole Fabio Fritelli, Managing Director di NEXTCHEM, società controllata del Gruppo MAIRE, è intervenuto al forum “Il costo dell’energia tra competitività e sicurezza energetica”, che si è tenuto a Manduria lo scorso 4 luglio, per parlare di indipendenza energetica. In Italia, oltre alle rinnovabili, sono presenti altri vettori energetici in grado di soddisfare il fabbisogno nazionale: tra questi, i biocombustibili, gli Used Cooked Oil “e tutto quello che può aggiungersi alle raffinerie tradizionali per la produzione di biocarburanti a più basso impatto carbonico”.
In aggiunta, anche i rifiuti rappresentano una fonte energetica, che attualmente vengono bruciati emettendo CO2, e possono essere riciclati attraverso tecnologie innovative per estrarre quegli elementi, quali idrogeno e carbonio, per produrre nuovi carburanti. “Nella discarica di Malagrotta abbiamo calcolato che c’è il quantitativo di energia necessario, quindi che sta lì interrato e che prima o poi dovremo gestire, a soddisfare il 30% del fabbisogno del combustibile nazionale per un anno — ha dichiarato Fabio Fritelli — immaginate quante discariche ci sono in giro per l’Italia, immaginate quante in giro per il mondo”. Delle 400.000 tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno nel Paese, solo il 9% viene riciclato. “L’indipendenza è ancora lontana, la competitività va misurata poi nei modelli di business e bisognerebbe fare uno sforzo maggiore per sfruttarli”.
Per quanto riguarda l’indipendenza e la competitività nel lungo termine, anche NEXTCHEM sta puntando sul nucleare, sugli small modular reactor, in collaborazione con Newcleo, startup che progetta e sviluppa piccoli reattori nucleari avanzati. “Il problema è che il primo impianto da 200 megawatt previsto per il 2031 sarà in Francia, il secondo sarà in Slovacchia e il terzo in Slovenia, perché sono tutte giurisdizioni che hanno già accettato il nucleare”, ha evidenziato Fabio Fritelli.
NEXTCHEM ha avviato inoltre nuovi progetti a Catania e a Roma per la costruzione di opere per ospitare i propri ingegneri. La realizzazione di un’Università a Catania sarà in grado di accogliere 200 collaboratori e collaboratrici, “che lavoreranno come nucleo e non come singoli soggetti da casa”. Il Green Innovation District è il nuovo centro di ricerca progettato per Roma, che punta anche alla riqualificazione di un’area urbana, quella della Tiburtina appena fuori dal Raccordo. Il nuovo centro ha l’obiettivo di mostrare prototipi per nuove tecnologie per la transizione non solo ai clienti, ma anche a studenti universitari e studenti delle scuole secondarie.
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