L’accordo tra chi voleva dare più competenze alle Regioni per rendere più agile le procedure e chi temeva manovre poco trasparenti a livello locale è stato raggiunto. A decidere come e quando un rifiuto smette di essere tale e, invece che finire allo smaltimento, è inserito in un ciclo produttivo come materia prima saranno gli organismi preposti nelle Regioni. Al ministero dell’Ambiente, però spetteranno verifica e controllo di tale processo. In più, per aiutare l’omologazione delle norme, si istituisce un “registro nazionale deputato alla raccolta delle autorizzazioni rilasciate”.