Gruppo Danieli
- Sviluppo Sostenibile

Gruppo Danieli, il Presidente Gianpietro Benedetti: Acciaio green? “Non è un’utopia”

Il Presidente Gianpietro Benedetti, in una recente intervista rilasciata a “La Stampa”, ha fatto una dichiarazione importante in merito al futuro del settore siderurgico. “L’acciaio green non è un’utopia”, ha affermato, ricordando poi che Gruppo Danieli “progetta e costruisce impianti siderurgici a emissioni di CO2 pari a zero”. Proprio nei mesi scorsi, il Gruppo ha firmato un accordo con Saipem e Leonardo che ha come target la conversione dell’ex Ilva di Taranto, a fronte di un investimento da 2,5 miliardi di euro. Gianpietro Benedetti ha però sottolineato che la loro “intesa va oltre, visto che nel mondo ci sono 1,3 miliardi di tonnellate di capacità di acciaio da riconvertire dal carbone alla riduzione diretta”. Saipem è una società attiva nel settore della prestazione di servizi per il settore dell’energia e delle infrastrutture, mentre Leonardo è una realtà industriale di fama mondiale per quanto riguarda il comparto dell’alta tecnologia. Insieme a Gruppo Danieli, hanno quindi tutte le carte in tavola per rilanciare al meglio Taranto. “Noi sappiamo fare gli impianti. Saipem sa gestire e generare gas e idrogeno. Leonardo ha la tecnologia per la gestione intelligente dei processi. Ci sono le competenze, ci sono le capacità e ci sono i soldi. Eccoci qua, siamo pronti”, ha confermato il Presidente.
Non è la prima volta che Gruppo Danieli si impegna in un progetto simile. Nel 2005, come ricorda Gianpietro Benedetti, la società ha realizzato una “mini-Taranto” negli Emirati Arabi. Nello specifico si tratta di “un impianto nato per utilizzare il gas che là producono a basso costo. La CO2 viene catturata da un tubo e iniettata nei pozzi di petrolio. Quindi oggi laggiù hanno realizzato un abbattimento dell’inquinamento rispetto al carbone dell’85%”.
Sebbene il costo dell’opera di rilancio di Taranto sia stato abbastanza esoso, il Presidente è convinto che si tratti di “un investimento che si ripaga da sé”. Tenendo conto che ogni anno Taranto paga all’incirca 350 milioni di euro come tassa per la CO2, nel giro di sette anni si metterebbe in pari. Se si considera poi che nel 2030 la carbon tax raddoppierà addirittura, il risparmio sarà di ben un miliardo l’anno.
Gianpietro Benedetti, infine, parla anche di numeri: “Partendo a gas si riducono subito le emissioni del 65-70% rispetto al carbone. Inoltre, i nostri forni elettrici sono per definizione a impatto zero. Poi, progressivamente, si va a sostituire il gas con l’idrogeno. Realizzando gli impianti in sequenza, diciamo due impianti a riduzione diretta con forno elettrico da 2,5 milioni di tonnellate ciascuno e l’upgrade di un altoforno alimentato a gas da 1,8 milioni, in sette anni Taranto può abbattere le emissioni di oltre il 70%, forse l’80”.

Per maggiori informazioni:
https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2021/05/10/news/l-acciaio-verde-a-taranto-non-e-un-utopia-in-sette-anni-emissioni-giu-di-oltre-il-70-1.40252745

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